in Parlamento con le donne

in Parlamento con le donne

L’associazione ex parlamentari ha significativamente promosso un  convegno sul tema “in parlamento con le donne”. 

Si è tenuto nella prestigiosa Sala della Lupa. Il saluto introduttivo è stato portato dal VicePresidente della Camera Anna Ascani. Il progetto di ricerca storico  è stato coordinato da Flavia Piccoli Nardelli. Dopo gli interventi di Giuseppe Soriero, Giuseppe Carloni e Patrizia Gabrielli e la proiezione di un filmato riassuntivo sulla legge relativa al diritto di famiglia, si è aperto un dibattito con Paola Balducci, Fabio Martini Laura Pennacchi, Flavia Perina e Valdo Spini. 

Il filmato storico ha coinvolto 18 personaggi politici che hanno ricordato i vari passaggi parlamentari di un iter complesso che ha interessato tre legislature per arrivare a un risultato condiviso alla quasi unanimità tra tutte le forze ad esclusione dell’allora MSI. La lunga elaborazione ha portato ad un risultato apprezzabile tanto è vero che le norme di cinquanta anni fa hanno retto il dinamismo della società. La legge sul Diritto di famiglia viene approvata a metà degli anni settanta. E va inquadrata nel contesto delle vicende di quegli anni. Non può essere dimenticato che la legge sul divorzio e il successivo referendum abrogativo hanno influenzato quella innovazione legislativa. Sì è riscontrata una sostanziale convergenza tra i partecipanti sulla posività delle convergenze politiche di quegli anni che poi porteranno alla solidarietà nazionale e ad altre grandi riforme. L’amarcord di quegli anni assume forte significato sul ruolo e la funzione del Parlamento che fu centrale nella elaborazione della legge con il ruolo determinante di Maria Eletta Martini (DC), Nilde Iotti (pci) e Agostino Viviani (PSI). Mentre schemi politici di riproposizione di alleanze del passato appaiono improponibili. 

Nella ricostruzione hanno prevalso le ragioni dell’intesa piuttosto che le diversità,  prima di raggiungere il punto di mediazione e di approdo finale. Non a caso Moro al congresso del Cif nell’ottobre 1977 si soffermerà sui “problemi di estrema importanza morale e sociale che sono stati risolti e altri ancora aperti che derivano dall’imperfetto equilibrio appunto sul piano morale scaturito dalla rivoluzione femminile. Ribadendo non ci si può attendere che la DC su questo come su altri campi faccia proprie  posizioni estreme”. 

L’unico elementi di diversità che è emerso nel corso del dibattito è stato relativo alla nascita del debito pubblico ed ha visto protagonisti Fabio Martini e Laura Pennacchi. Il primo contestava come il debito pubblico crebbe negli anni settanta per effetto di leggi di spesa mentre Laura Pennacchi ha confutato questa tesi ritenendo che l’aumento della spesa sociale fosse un allineamento a quella dei paesi occidentali (GB, Germania Francia e Paesi Nordici) senza adeguato incremento della pressione fiscale peraltro rifiutata in quegli anni da tutte le forze politiche. 

A mio parere è innegabile che alcune leggi degli anni settanta abbiano prodotto una onda di spesa non sufficientemente valutata in partenza e nella proiezione a regime e la pressione fiscale non poteva essere aumentata soprattutto per talune categorie come gli autonomi per gli effetti degli shock petroliferi. È sufficiente ricordare gli effetti degli adeguamenti della contingenza su salari e stipendi del settore pubblico. Oppure  il consolidamento dei debiti fuori bilancio degli enti locali. Senza contare poi gli effetti di sentenze della magistratura. L’allineamento  della pressione fiscale sarà raggiunto solo nel biennio 92-94 dopo l’introduzione del Trattato di Maastricht e i conseguenti vincoli europei. 

Affondare nella memoria e illuminare la storia di personaggi politici e parlamentari è significativamente importante per difendere il ruolo e la funzione del Parlamento. 

https://webtv.camera.it/evento/27093

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social media & sharing icons powered by UltimatelySocial