Dichiarazione sulla manifestazione di Milano
Il disperato è Capezzone; Ferrara difende i valori di libertà che sono stati traditi da altri.
Se Capezzone arriva al punto di sentire in diretta e di intervenire, dopo non quello che impropriamente definisce l’happening milanese, ma un momento di incontro, di straordinaria partecipazione di migliaia di giovani che hanno saputo ritrovarsi sui valori, che hanno voglia di essere liberi e di pensare, di non portare il pensiero all’ammasso di una informazione superficiale e massificata, la situazione diviene preoccupante.
Ancora più preoccupante è che tenti disperatamente di ridimensionare il ruolo avuto sulla vicenda dal partito radicale preferendo esaltare un falso vittimismo, dimenticando il ruolo giocato dalla lobby della informazione, le ospitate sul Corriere della Sera e la generosa presenza per i “ragazzi del coro” sulla grande stampa di opinione.
Dopo avere giocato un ruolo da playmaker e rinunciato al tiro da tre punti ora però non vuole partecipare al brindisi per la “defenestrazione” di Strasburgo. Preferisce tirare il sasso e nascondere la mano.
Forse si è tardivamente reso conto che tutta l’operazione finirà per essere un boomerang per chi a parole esalta principi di libertà e poi va a contraddittoriamente a braccetto con una sinistra intollerante e discriminatoria, partecipando alla “defenestrazione” di Strasburgo una incancellabile e miserevole vicenda.