Dall’Io al Noi:
sovranità e partecipazione della società
é il tema della Conferenza Nazionale del CDU che si terrà sabato 12 dicembre a Roma

Con questo evento si chiude una fase del progetto avviato l’11 maggio del 2013 al Parco dei Principi di Roma.
Avevamo assunto l’impegno di operare,coinvolgendo altri movimenti e forze politiche, per costruire una aggregazione ampia che colmasse il vuoto della non politica. Dopo il Parco dei Principi in molti si sono mossi lungo questa prospettiva. Con il trascorrere del tempo la proposta é divenuta sempre più attuale. C’è un mondo che crolla sotto il peso delle illusioni e della superficialità. I pensieri sono sempre a breve raggio e una idea Paese sempre più asfittica e inconsistente. Il diffuso fastidio verso la politica, l’astensionismo, la tendenza ad attenzionare ogni forma di estremismo sono le patologie di una cultura che va in frantumi.
E nella Conferenza del 12, con le rappresentanze di altri movimenti, intendiamo chiudere una stagione di ricerche e di confronti per trovare assieme uno sbocco dove le proposte espresse in tante iniziative trovino le forme di una definizione che non puó essere rinviata. Sarà la federazione o un coordinamento. Come si vuol chiamare non ha molta importanza, quello che invece é vitale é dare vita ad un soggetto politico che occupi spazi vuoti, restituisca le regole di una democrazia violata. Non é il tempo dell’essere contro a qualcuno ma é il momento di trovare una alternativa a un sistema che polverizza i riferimenti storici e culturali sui cui si é costruita la Repubblica. Certo la strada non è facile. Con il combinato disposto delle riforme elettorali e istituzionali tutto appare blindato e senza via di uscita. Ma gli”autori ” di queste blindature sanno bene che non si possono imbrigliare i sentimenti, non si possono rottamare le sensibilitá, non si possono soffocare gli aneliti di libertà e di giustizia. Non si possono negare i tratti identitari dell’Uomo. In questo dobbiamo essere tutti convinti. Chi pensa solo,a percorsi personali o a un soggetto politico senza anima ma una aggiunta agli altri é fuori strada. Non è più il tempo di pigrizizie ma di immaginifici appuntamenti dove il coraggio della volontà sia lo strumento per ritrovare se stessi. Siamo perché rivivano i valori non quelli commerciali, usati come offerta speciale di un prodotto nei supermercati ma quelli che sono il sedimento della persona umana. Sembra ritornare una epoca di distruzione, di violenze. Si sta scivolando nel baratro. Come si può fermare tutto questo se non ci affidiamo agli slanci della solidarietà di un umanesimo ritrovato? Ecco quale deve essere la nostra parte. Un amore per il nostro Paese, un amore della verità, una lotta per bloccare inganni e raggiri. Allo stato non sappiamo se c’è crescita o no. C’è un susseguirsi di dati contraddittori. Il ministro dell’economia distribuisce assicurazioni, con una faccia sempre più patibolare, per mandato ricevuto e subito. Non sappiamo se il pubblico impiego è fuori o no dai meccanismi del Jobs – act. Viviamo questo 12 dicembre, quindi, nella convinzione che siamo nel giusto. Chi aveva promesso rivoluzioni ha fatto una restaurazione rozza.
Noi dobbiamo essere la rivoluzione per far riprendere la corsa di una storia fermata attraverso strumenti che hanno distrutto il buon senso.
Mario Tassone