Per riprendere il cammino…

Per riprendere il cammino…

Ieri in una torrida giornata di luglio ci siamo ritrovati per riprendere un cammino… Per rigenerare la politica, per  non arrenderci alla irrilevanza politica.
Natale Forlani ha svolto una penetrante relazione introduttiva per ridefinire una linea nel solco del pensiero della dottrina sociale partendo dalle cause della crisi che viviamo e dalla somma degli squilibri ( demografici, territoriali, debito pubblico)  che per il nostro paese diventano fattori di debolezza sistemica. Ho raccolto  alcune indicazioni che porto alla riflessione comune.  Di fronte alla crisi che impone sempre maggiore disintermediazione tra Stato e cittadino, v’è stata la azione di supplenza delle famiglie come ammortizzatori sociali e dell’associazionismo. Le risposte finora offerte sono inadeguate perchè hanno determinato maggiore spesa pubblica e pressione fiscale. V’è stata una progressiva affermazione dei diritti individuali con una esaltazione del relativismo e conseguente marginalizzazione della famiglia come entità. L’offerta politica si  è incanalata nel populismo trovando legittimazione sull’antipolitica. Non rinunciamo a praticare la politica su basi nuove perseguendo l’obiettivo di riaggregare ripartendo dal fallimento di Todi 1 e di Todi 2 perchè non ci può essere una societá civile che sostituisce la politica.
Dobbiamo ripartire da una idea dello sviluppo economico in cui si affermi il pluralismo nel sistema delle imprese siano esse capitalistiche, sociali e di forma cooperativa, per recuperare un ceto medio produttivo oggi marginalizzato.
V’è stato un ampio dibattito. Sono intervenuti ben 14 rappresentanti di associazioni e movimenti, tra gli altri Sergio Marini, Giorgio Guerrini, Mario Tassone, Ivo Tarolli, Floris, Alessandro Forlani, Carmagnola.  Si è deciso di rivederci a fine settembre per uno step ulteriore. Si è deciso di creare due gruppi di lavoro: uno sulla identitá e uno sul progetto paese. Apriremo il confronto on line per arricchire il dibattito con il contributo di quanti vorranno partecipare alla elaborazione dei documenti secondo le proprie sensibilitá.

P.s. Nel mio intervento ho sottolineato come una crescita dello 0,2, sul 2014, aggravata da ulteriore caduta degli investimenti,  peraltro precaria non consente di dare risposte alla crisi occupazionale soprattutto giovanile. Proprio rispetto alla analisi di Natale Forlani le risposte del governo sono inadeguate perchè non si affronta il problema del debito pubblico e manca una strategia di politica industriale. Assistiamo infatti alla acquisizione di importanti pezzi di apparati industriali che vanno da Indesit-Whirpool a Ducati, da Garofalo a Elettrolux. Queste operazioni sono più salvataggi o ristrutturazioni di multinazionali nella globalizzazione piuttosto che investimenti diretti capaci di generare nuova occupazione. Ho manifestato altresì preoccupazione per il disegno di riforma costituzionale che riduce i principi della rappresentanza e del pluralismo e comprime il ruolo e la funzione dei corpi   inintermedi quelli delle formazioni sociali.
Possiamo e dobbiamo ritrovare una identitá e una visione d’insieme senza farci contagiare dal qualunquismo. Dobbiamo avere il coraggio di uno sguardo lungo  e di un pensiero forte.  La nostra risposta deve essere coesione, rinunciando e sacrificando ciascuno in qualcosa,  per evitare di essere spettatori di una partita giocata da altri.

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