Una situazione in movimento

Una situazione in movimento

L’avvicinarsi delle elezioni europee della primavera 2914 sta investendo tutti i partiti italiani, che devono indicare le future collocazioni nelle grandi famiglie europee. È giá emerso nel PD dove la componente cattolica ha denunciato il patto fondativo del partito,  minacciando di tornare alla Margherita. È esploso nella PDL con il ritorno a Forza Italia, dove la corrente di Alfano ha una impronta più orientata al popolarismo europeo rispetto al populismo dei  cosiddetti lealisti spostati marcatamente  sulle posizioni di destra radicale e pronti ad inseguire l’anti europeismo e il contrasto all’euro; è affiorata  in Scelta Civica dove l’udc mantiene la sua autonomia di convenienza interna solo alla Camera dei deputati,  pur collocato nel PPE  continua la convivenza politica con le altre due componenti montiana e di Italia Futura propense a collocarsi nel gruppo Liberale europeo. Dunque una situazione in movimento.
Sembra tuttavia che ci sia  per tutti la ricerca di una identitá con il ritorno alle origini di fronte al fallimento di aggregazioni volte più alla ricerca di massa critica, di economie di scala, di creazione artificiale di valore numerico e non politico, piuttosto che valori condivisi, programma comuni, sintesi di obiettivi.
La partita è aperta. Per i cattolici v’è nelle elezioni europee la possibilitá di ritrovarsi, di riaggregarsi per uscire dalla insignificanza e per contare nelle scenario europeo con rappresentanti non disposti al compromesso. Si tratta di superare gli egoismi e di non dare deleghe in bianco. Nella legge elettorale non si possono operare i ricatti del porcellum.
La scadenza elettorale europea può essere l’occasione per muovere le acque stagnanti della politica italiana.

Roma, 10 novembre 2013

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