In Europa grande successo dell’azione italiana

In Europa grande successo dell’azione italiana

Deve essere dato atto al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti di avere svolto un ruolo da protagonista nel successo italiano al vertice europeo nella definizione del piano anticrisi in difesa dell’euro attraverso la costituzione di un fondo di garanzia. Ancora una volta si è affermato il metodo funzionalista caro a Monnet. La BCE non è stata lasciata sola di fronte alla speculazione. La prima grande crisi dell’Euro ha dimostrato che la moneta unica ha bisogno di un governo economico. La definizione di un ingente fondo anticrisi è stato un preciso atto di governo economico a conferma che l’Europa sorge da realizzazioni concrete che creino una solidarietà di fatto. Non è un caso che i rappresentanti dei Paesi fondatori dell’Europa come Francia, Italia e Germania si sono assunti la responsabilità di fissare le linee di contrasto alla speculazione finanziaria che rischiava di colpire gli Stati più deboli dell’Unione. Quello che era iniziato con la Grecia poteva proseguire con paesi più a rischio come Portogallo, Spagna e Irlanda. La coesione europea ha prevalso sugli egoismi degli Stati. Non era in gioco il futuro dell’Euro, ma il futuro stesso dell’Europa. Il percorso di costruzione dell’Europa non poteva essere messo in discussione da incertezze, da tentennamenti. Ragione e coraggio hanno prevalso sulla paura. Il successo di Tremonti è stato dunque chiaro; va riconosciuto e sottolineato. L’azione europea del Governo ha riflessi sulla politica interna perché rafforza il Governo Berlusconi e la maggioranza che lo sostiene e chiarisce il percorso del Popolo della Libertà rilanciando la forza del partito di maggioranza relativa. Vengono annichilite le cassandre che speravano in un insuccesso del Governo italiano sul tavolo europeo.

A questo punto vengono sterilizzate le opposizioni che vedono ridotti gli argomenti antigovernativi; se vogliono svolgere un ruolo serio e responsabile sono costrette a votare secondo coscienza e responsabilità per il bene comune rimuovendo ogni pregiudiziale ideologica. Sul piano interno Tremonti è chiamato alla sfida di anticipare una manovra che abbia le caratteristiche di un mix di misure di ulteriore controllo della spesa unita a interventi fiscali selettivi di rilancio dell’economia combinati con il sostegno prioritario alle giovani famiglie che sono il futuro del Paese. Occorre altresì proseguire nel rafforzamento della governance economica europea nella consapevolezza che occorre forzare la crescita per raccogliere la sfida della globalizzazione superando la fase della attuale bassa crescita europea attraverso una più forte azione di coordinamento di politiche attive per il rilancio della crescita europea. 

Questa vicenda ha dimostrato che l’Europa potrà diventare più forte solo se sarà più unita.

Roma, 11 maggio 2010

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