Intervento in 6ª Commissione permanente FINANZE E TESORO su finanziaria 2008
Presidenza del Presidente BENVENUTO
Intervengono i sottosegretari di Stato per l’economia e le finanze Grandi e Lettieri.
Il senatore EUFEMI (UDC) osserva che la manovra del Governo è contraddittoria e presenta effetti finanziari molto maggiori di quanto affermato dallo stesso Esecutivo. Infatti rileva criticamente l’incremento della spesa corrente e il mantenimento della pressione fiscale a livelli molto alti.
Sottolineata l’inefficacia dell’azione di contrasto all’evasione e all’elusione, pone in luce il fatto che la manovra peggiora il valore tendenziale dei saldi finanziari per il prossimo triennio, con una serie di misure di carattere espansivo.
Segnala poi che non sono affatto previsti interventi in favore della ripresa demografica, esprimendo al contempo preoccupazione per il generalizzato aumento dei livelli tariffari relativi ai servizi pubblici. A suo parere occorre inoltre approfondire le ricadute economiche della crisi dei mutui statunitensi sub-prime, nella consapevolezza che è necessario evitare che tali turbolenze possano avere effetti negativi sui redditi delle famiglie che hanno contratto un mutuo immobiliare a tasso variabile (al riguardo concorda con il rilievo espresso dal senatore D’Amico riguardo all’opportunità di elevare la percentuale di detraibilità dei costi).
Commenta poi criticamente le modifiche previste alla disciplina sull’ICI: in proposito il criterio per la concessione della detrazione d’imposta dovrebbe essere più razionale, prendendo a riferimento il reddito della famiglia nel suo complesso e considerando anche la tipologia di unità immobiliare posseduta. In riferimento alla revisione dell’imponibile dell’IRES, sottolinea che l’intervento è penalizzante per le piccole e medie imprese, le quali risultano meno capitalizzate e più indebitate rispetto alle altre, esprimendo il timore che esso possa alla fine agevolare principalmente i grandi gruppi.
Per quanto riguarda la disciplina in materia di IVA, osserva che il disegno di razionalizzazione dovrebbe considerare i seguenti profili: l’ampliamento delle scadenze periodiche per i pagamenti, la costituzione di un fondo di garanzia per il versamento del tributo all’Amministrazione finanziaria e il subordinare l’esigibilità dell’imposta all’effettiva percezione del corrispettivo.
Dopo avere osservato in termini generali che la manovra per il 2008 interrompe il percorso di riequilibrio dei conti pubblici, incrementando il ricorso alla politica di deficit spending (senza una contestuale riduzione del carico tributario), commenta criticamente la misura e le modalità con le quali viene prevista la corresponsione di un bonus agli incapienti: infatti evidenzia l’inefficacia dell’intervento previsto rispetto alla necessità di intervenire sulla linea della povertà.
Svolge infine una serie di ampie considerazioni sulla necessità di introdurre misure che favoriscano la sostituzione di autoveicoli inquinanti, sulla riduzione degli stanziamenti per la Guardia di Finanza (sollecitando al riguardo un chiarimento a fronte dell’ampliamento delle funzioni istituzionali del Corpo), sulle prospettive di riorganizzazione del SECIT, sulle linee di intervento da adottare per razionalizzare la disciplina tributaria del reddito di impresa e sulle previsioni contenute nell’articolo 40 del decreto-legge. In proposito, pur non dichiarandosi aprioristicamente contrario all’ipotesi di una trasformazione dell’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato in agenzia fiscale, segnala la necessità di valutare adeguatamente la prospettiva di trasformare tale organismo in ente pubblico economico.