Intervento su (Doc. LVII, n. 2-bis) Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011.

Intervento su (Doc. LVII, n. 2-bis) Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria relativo alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2008-2011.

il senatore EUFEMI (UDC) lamenta l’assenza di un rappresentante del Governo, sottolineando che tale circostanza limita il contenuto del dibattito parlamentare. In generale, valuta criticamente la continua revisione, operata dall’Esecutivo, delle stime relative al gettito delle entrate tributarie. Sotto il profilo formale, osserva che il Parlamento non può procedere all’esame della Nota di aggiornamento al DPEF in mancanza dell’approvazione parlamentare del disegno di legge di assestamento al bilancio dello Stato, attesa l’incompletezza del quadro di finanza pubblica che non incorpora le maggiori entrate rispetto alle previsioni originarie. Dopo aver svolto alcune considerazioni critiche rispetto alle modalità con le quali vengono condotti i rapporti tra Governo e Parlamento nell’attuale legislatura, in riferimento all’andamento del gettito tributario, il miglioramento attestato non è a suo parere imputabile all’adempimento spontaneo dei contribuenti (il quale, semmai, dovrebbe essere ascritto a merito della politica fiscale del precedente Esecutivo). Particolari preoccupazioni suscita poi, ad avviso del relatore, la dinamica negativa del gettito relativo all’IVA per scambi interni e in particolare per le importazioni. Paventa, al riguardo, il rischio di una stasi nella crescita economica del Paese. L’oratore ravvisa inoltre l’esigenza che il Governo riferisca dati più circostanziati relativamente alle cause del sostanzioso incremento del gettito dell’IRES. Tenuto conto della necessità di definire in modo rigoroso l’oggetto della decisione parlamentare con la presentazione di un bilancio integro e veritiero, rinnova inoltre la sollecitazione al Governo affinché presenti un documento contenente i dati aggiornati a tutto il mese di settembre sul gettito tributario. Commenta poi criticamente l’assenza di un approccio strategico al problema rappresentato dalla costante crescita della spesa della pubblica amministrazione: al riguardo critica l’atteggiamento del Governo ispirato a una politica di deficit spending. Conclude il proprio intervento, focalizzando l’attenzione sui livelli tariffari praticati dalle aziende locali che erogano servizi pubblici, osservando che essi appaiono bisognosi di un intervento correttivo. In proposito, un modello di risoluzione del problema potrebbe essere rappresentato dal recupero della funzione di indirizzo del Parlamento rispetto agli obiettivi programmatici nella gestione delle imprese pubbliche.

Il senatore EUFEMI (UDC) presenta e illustra una proposta di parere (pubblicata in allegato al resoconto dell’odierna seduta), richiamando i rilievi già espressi riguardo alla necessità della preventiva approvazione del disegno di legge di assestamento per l’esercizio finanziario in corso, preliminarmente all’esame della Nota di aggiornamento al DPEF. Infatti osserva che, in mancanza di tale passaggio, il disegno di legge n. 1819 (di conversione del decreto-legge n. 159 del 2007, in materia di semplificazione fiscale), non risulta dotato di copertura, posto che non incorpora le maggiori entrate rispetto alle previsioni iniziali. Per quanto riguarda il contenuto della Nota di aggiornamento, l’oratore lamenta un’evidente sottovalutazione delle entrate tributarie, mentre i valori tendenziali della finanza pubblica muovono, a suo avviso, da una erronea valutazione della dinamica del prodotto interno lordo. Pertanto, rileva criticamente che i valori tendenziali e programmatici sono sostanzialmente peggiorati dalle stime, come si desume dalla Tavola 5. Dopo aver evidenziato che le maggiori entrate tributarie emerse nell’anno finanziario in corso non vengono incorporate nel disegno di legge di assestamento e che il maggior gettito tributario è riconducibile in larga parte agli interventi del legislatore piuttosto che all’efficacia dell’azione antievasiva e antielusiva, evidenzia criticamente l’elevato livello della pressione fiscale che si attesta al 43,1 per cento del PIL nel 2007, risultando di gran lunga superiore rispetto alla stima del 2005. L’oratore svolge altresì considerazioni critiche in merito all’utilizzazione delle maggiori entrate per finanziare l’aumento della spesa corrente, rinviando pertanto il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del deficit, testimoniate dal già rilevato peggioramento per il 2007 e il 2008. Ravvisata inoltre l’esigenza che l’esame della Commissione venga svolto con modalità tali da consentire il dovuto approfondimento delle tematiche tributarie, rinnova la richiesta al Governo di fornire informazioni più precise in relazione alle cause del corposo incremento del gettito delle imposte sui redditi delle società. Infine, sottolinea l’esigenza che venga previsto un ampliamento delle spese oggetto di una detrazione d’imposta (ritenendo insufficienti le misure preannunciate dal Governo); sotto altro profilo, occorre a suo avviso intervenire a sostegno del reddito delle famiglie per promuovere un miglioramento dell’andamento demografico, analogamente a quanto accaduto in altri Paesi europei.

PARERE PROPOSTO DAL SENATORE EUFEMI SUL Doc. LVII, n. 2-bis

La Commissione Finanze e tesoro, esaminata la Nota di aggiornamento al Documento di programmazione economico-finanziaria (Doc. LVII, n. 2-bis) per gli anni 2008-2011; valutata la evidente sottostima delle entrate complessive; e atteso che i valori tendenziali riflettono una erronea valutazione della dinamica del PIL; che ciò si riflette in un contraddittorio andamento tra valori tendenziali e valori programmatici di cui non sono note né la ragione né tanto meno il risultato; che l’impianto del quadro programmatico come rappresentato dalla Nota di aggiornamento non risulta coerente con lo scenario macroeconomico; valutato inoltre che – le maggiori entrate complessive registrate nel 2007 non vengono traslate nella legge di assestamento per l’esercizio finanziario 2007 (Atto Senato n. 1687/A); – le maggiori entrate derivano in larga misura dagli effetti di interventi legislativi piuttosto che da contrasto alla evasione fiscale; – il Governo non ha presentato allo stato la relazione sui risultati del gettito e sulla lotta all’evasione in ottemperanza dell’articolo 1, comma 4 della legge finanziaria 2007; – viene mantenuta elevata la pressione fiscale che complessivamente raggiunge il 43,1 per cento nel 2007, viene mantenuta al 43 per cento nel 2008 rispetto al 40,5 del 2005; – le maggiori entrate vengono utilizzate per maggiore spesa corrente rinviando il percorso di rientro dal deficit; l’indebitamento netto nel bilancio programmatico dello Stato per gli esercizi finanziari 2008-2010 infatti passa dal –1,4 per cento del PIL del bilancio consuntivo 2006 e al bilancio assestato 2007, per crescere a –2,1 per cento del 2008; – l’indebitamento netto per il 2007, al netto del decreto-legge n. 159, si cifra al –1,9 per cento nel 2007 e –1,8 per cento nel 2008, per crescere al –2,4 per cento dopo la manovra nel 2007. Valutato infine che dalla Nota di aggiornamento emerge una evidente contraddizione con valori programmatici relativi a indebitamento netto sul PIL e debito pubblico sul PIL peggiorativi rispetto ai valori tendenziali, impegna il Governo A rappresentare nella Nota di aggiornamento al DPEF la cifra puntuale delle entrate complessive rispetto al bilancio tendenziale al fine di determinare le condizioni per un corretto esame parlamentare della decisione di bilancio per l’esercizio 2008. Tutto ciò premesso, esprime parere contrario. “

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