Legislatura 15º – Aula – Intervento sui gravi fatti di Catania
EUFEMI (UDC). La ringrazio, signor Presidente, cercherò di rispettare i tempi. Signor ministro Amato, la sua esposizione ha cercato di dare una risposta che io ritengo incompleta e parziale.
Ciò che ha ferito il Paese è stato l’oltraggio alle forze di polizia e una risposta che, a mio parere, è stata debole e timorosa rispetto alle forze impegnate. Il decreto Pisanu è stato inattuato e aggirato. Di chi è la responsabilità?
Le responsabilità per i reati da stadio – che lei ha richiamato nella loro pericolosità – devono essere certe. Non vi può essere una sospensione condizionale della pena. Si deve vietare il possesso dei fumogeni, delle bombe carta e degli oggetti contundenti. Il problema, signor Ministro, non è la chiusura degli stadi, bensì la loro apertura. Lì si misura la capacità dello Stato di fronteggiare la situazione e accettare la sfida. Quest’ultima potrà essere vinta solo quando lei, signor Ministro (vorrei rivolgermi anche al ministro Melandri ora assente), potrà andare allo stadio con figli e nipoti, la prima domenica di apertura, in curva, senza scorta e in totale autonomia.
La nostra solidarietà e il rispetto alle forze dell’ordine sono vivi sempre, sia che queste siano in servizio negli stadi, sia che si trovino al G8 di Genova. Non è il momento di fare analisi sociologiche, ma dobbiamo ripristinare nei giovani il concetto di legalità e di rispetto per chi tutela la sicurezza e l’ordine pubblico. Signor Ministro, questo è il primo punto da portare avanti: il rispetto della tutela della funzione della divisa, di chi muore in divisa.
Ciò sarà possibile se le misure che verranno adottate saranno adeguate e tempestive, capaci di rimuovere alla radice i problemi che sono sì esplosi a Catania, ma che valgono per tutto il Paese. (Applausi dal Gruppo AN).