Intervento in commissione bilancio su legge finanziaria

Intervento in commissione bilancio su legge finanziaria

Il senatore EUFEMI (UDC) lamenta le scarse occasioni di dialogo con il Ministro che non hanno consentito in altri incontri, di acquisire gli opportuni chiarimenti rispetto a questioni di rilevante attualità quale, ad esempio, il tema dell’ICI.

Lamenta, in particolar modo, la mancanza di dati sulla pressione fiscale, elemento essenziale per riportare in Parlamento il tema della tassazione e delle preannunciate riduzioni del prelievo. Annunci ritenuti dalla propria parte politica velleitari. Rispetto al tema del risanamento dei conti pubblici, enfatizza il problema di verificare a posteriori la realizzazione o meno degli obiettivi preannunciati, in particolar modo per quanto concerne la spesa degli enti decentrati. A tal proposito, si dichiara favorevole a riprendere l’ipotesi di riforma del bilancio, sebbene chieda al Governo quale sia la posizione assunta rispetto al progetto SIOPE. Occorre, a suo giudizio, passare ad una “cultura del rendiconto” al fine di rendere più cogente il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica sottesi alla manovra. A tal fine auspica che il Presidente intenda riavviare le procedure informative svolte nella scorsa legislatura al fine di pervenire ad una riforma condivisa della legge di contabilità di Stato che ne aggiorni i contenuti. Chiede, inoltre, chiarimenti sul tema del TFR ed in particolare sulla franchigia che il Governo intende introdurre, in quanto elemento potenzialmente distorsivo della struttura industriale delle imprese.

Dichiara, quindi, di non condividere la politica delle entrate in quanto colpisce un ceto medio ritenuto, a torto, dal Governo, titolare di redditi elevati. Anche il passaggio dal sistema delle deduzioni a quello delle detrazioni si rivelerà fallimentare e l’innalzamento delle aliquote colpirà in modo significativo alcune fasce di contribuenti, senza peraltro risolvere il problema dell’incapienza delle fasce più deboli e penalizzando i pensionati.

Rispetto alle posizioni manifestate, anche al di fuori delle Aule parlamentari, dal Ministro in merito al contrasto di interessi in materia fiscale, non ritiene che si tratti di adempimenti fastidiosi, bensì esso rappresenta un utile strumento di lotta all’evasione, come dimostrato nel settore dell’edilizia. Il tema del contrasto di interessi, ovvero la detraibilità di alcune spese certificate da parte del consumatore finale, è un tema centrale, alternativo all’incremento delle aliquote, per contrastare l’evasione. La scelta di operare a favore dello sviluppo attraverso il cuneo fiscale anziché quello previdenziale ed assicurativo determinerà inoltre benefici per pochi e seri problemi applicativi. Inutili risultano, inoltre, gli interventi per gli studi di settore. Conclude con una valutazione complessiva negativa della manovra di bilancio, in quanto piuttosto che agire sul lato della riduzione delle spese, si è scelto di intervenire aumentando la pressione fiscale.

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