Intervento in Commissione bilancio sul decreto Bersani 223

Intervento in Commissione bilancio sul decreto Bersani 223

Il senatore EUFEMI (UDC), preannunciando il proprio voto favorevole sull’emendamento, si associa ai rilievi del senatore Polledri. Rileva, al riguardo, come il prolungamento dell’attività lavorativa fino ai settanta anni risponda, da un lato, all’innalzamento del livello medio di vita e, dall’altro, alla necessità di garantire ai lavoratori, entrati nel mercato del lavoro in età avanzata, di raggiungere standard di reddito più adeguati. Osserva infine come tale facoltà sia conforme alla stessa Strategia di Lisbona.

Il senatore EUFEMI (UDC), dopo aver osservato che il tono pacato adoperato dal sottosegretario Grandi non risulta aver convinto della bontà delle misure introdotte con gli ultimi emendamenti presentati dal relatore e dal Governo, rileva che le disposizioni contenute negli articoli 35 e seguenti costituiscono la parte cruciale del decreto-legge in titolo. Sebbene si debbano registrare con favore le aperture nei confronti di alcune proposte emendative, presentate dalla propria parte politica, dirette a ripristinare più che altro condivisibili posizioni di principio, soprattutto nel necessario rapporto di trasparenza tra lo Stato ed i cittadini, si deve tuttavia sottolineare l’incapacità dell’Esecutivo e della maggioranza che lo sostiene di venire incontro ad altre proposte correttive, finalizzate a ridurre il livello di economia sommersa, ancora così alto in Italia.

Rispetto a questa problematica – presente fin dall’epoca giolittiana – si deve riconoscere che la situazione non è certamente agevolata da livelli di tassazione che appaiono francamente insopportabili. Di conseguenza, alcune misure circa la maggiorazione al 20 per cento dell’aliquota dell’IVA applicata sui prodotti dolciari e sulle collezioni di francobolli, pur apprezzabili, non comportano effetti significativi, anche perché tali interventi, relativamente ai prodotti dolciari a base di cioccolato, non consentono di colpire, ad esempio, le grandi multinazionali. Una valutazione complessivamente negativa riguarda altresì l’erronea quantificazione del gettito stimato per l’introduzione dell’esenzione dall’applicazione dell’IVA sulle compravendite immobiliari; si è trattato di una vicenda nella quale l’Esecutivo ha dimostrato una forte approssimazione, se solo si considera l’argomento utilizzato dal vice ministro Visco che ha imputato tali valutazioni errate agli uffici tecnici che avrebbe ereditato dal precedente Ministro dell’economia.

Al di là di queste quantificazioni non veritiere, si è determinato un grave danno nei confronti del mercato, con effetti disincentivanti. Inoltre, non è certamente attraverso misure di questo tipo – che appaiono del tutto anacronistiche – che si potrà conseguire l’obiettivo della promozione dello sviluppo economico. Un altro settore nel quale emergono le carenze e le difficoltà manifestate dal Governo è quello dell’accertamento dei dati fiscali; se, da un lato, si è compiuto un passo in avanti sull’annosa questione dei registratori di cassa, superando alcune inevitabili difficoltà operative, dall’altra, tuttavia, restano forti motivi di preoccupazione, legati ad esempio, al ruolo assolto dalla SOGEI. Sebbene poi risulti condivisibile la correzione apportata sulle disposizioni relative alle stock option, si deve però considerare la possibile penalizzazione che subirebbero proprio quei manager che hanno effettuato operazioni nel medio e lungo periodo, piuttosto che coloro che al contrario hanno effettuato interventi a breve termine. Sarebbe stato poi opportuno da parte del Governo manifestare più aperture nei confronti delle proposte emendative volte a recuperare le norme che configurano il cosiddetto statuto del contribuente.

Appare infatti incredibile che quelle disposizioni – che, in un’ottica bipartisan furono introdotte dai governi di centro-sinistra – sono ora travolte dal cosiddetto pacchetto Visco. Si tratta di norme fondamentali per gli interessi del contribuente e per il funzionamento di un ordinamento tributario davvero al servizio dei cittadini. Alla luce di tali considerazioni, manifesta una forte insoddisfazione per l’inadeguatezza delle risposte e delle misure, da ultimo illustrate dal rappresentante del Governo, riservandosi di intervenire nel corso dell’esame delle singole proposte emendative, avanzate dalla propria parte politica.

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