Dichiarazioni del sen. Eufemi sul governatore Banca d’Italia
27 luglio 2005- -Dichiarazioni del sen. Eufemi sul governatore Banca d’Italia :
EUFEMI, SU DDL RISPARMIO NON CAMBIA NULLA IL RELATORE, MANDATO A TERMINE NON ENTRERA’ NEL TESTO
(ANSA) – ROMA, 27 LUG – ”Come la sinistra non ha mai cambiato idea sul mandato a termine del Governatore, cosi’ anche noi non cambiamo linea e restiamo contrari”. Cosi’ Maurizio Eufemi (Udc), relatore al ddl risparmio che domani andra’ in aula al Senato, risponde alle richieste di Bersani di inserire nel testo il mandato a termine del governatore e la modifica dei poteri antitrust di Bankitalia. ”La sinistra ha sempre chiesto queste cose – ha detto Eufemi parlando con un cronista – e ritengo che gli emendamenti li avrebbero presentati comunque. Pero’ anche noi restiamo sulla nostra linea e non ci facciamo influenzare da fatti contingenti”. ”Oltretutto – ha aggiunto il relatore – sarebbe una evidente strumentalizzazione di una vicenda oscura su cui si dovrebbe avere un minimo di cautela, evitando giudizi affrettati”. ”Quando si fa una legge – ha proseguito il senatore dell’Udc – si ragiona a un impianto coerente in se’ e non ci si fa influenzare da elementi esterni: sarebbe un gravissimo errore. Questa e’ una riforma di sistema, e va epurata da tutte le vicende contingenti. Noi andiamo avanti tranquilli, senza condizionamenti. Se facessimo diversamente significherebbe far vincere e dare soddisfazione a chi vuole invece condizionare il Parlamento”. ”La nostra posizione e’ lineare – ha insistito Eufemi – come non avevamo atteggiamenti da tifoso, ma da valutatore corretto, cosi’ mi auguro che il contingente non influenzi il Parlamento. Oltretutto si tratta di vicende lunghe, non concluse, che potrebbero potrebbero causare gravi errori di prospettiva”. ”Abbiamo fatto un lavoro serio, approfondito – ha concluso Eufemi – su molti punti c’e’ l’ unanimita’ di consenso; direi che sul 90& del testo c’e’ accordo. Sul resto e’ scontato che ci siano pareri diversi, ma ritengo che sia su punti piu’ di vetrina per l’esterno che non di sostanza”. (ANSA).
BUFERA SU FAZIO,MA INTERCETTAZIONI DIVIDONO/ANSA RUTELLI, A RISCHIO AUTOREVOLEZZA ARBITRO; BONDI, TROPPI VELENI
(di Giovanni Graziani) (ANSA) – ROMA, 27 LUG – La vicenda Antonveneta alza intorno ad Antonio Fazio un vortice di polemiche che va al di la’ dello stesso ruolo che sarebbe stato giocato dal governatore della Banca d’Italia nella vicenda della scalata alla banca padovana. Se le telefonate intercettate del governatore danno motivo di critica a diversi politici, e’ il fatto che le intercettazioni, siano diventate di dominio pubblico a sollevare perplessita’, quando non critiche esplicite. La coincidenza fra queste polemiche e l’esame al Senato del disegno di legge sul risparmio da’ poi l’occasione ai Ds per tornare a mettere sul tavolo la questione del mandato a termine per governatore e l’eventuale passaggio di alcuni dei poteri di controllo della Banca d’Italia all’autorita’ antitrust e alla Consob. Le voci critiche verso il governatore vengono prevalentemente dall’opposizione. Esplicitamente critico e’ il presidente della Margherita Francesco Rutelli, che paragona Fazio ad un arbitro che, a un certo punto della partita, si mette a giocare per una delle squadre in campo. Ma, al di la’ della metafora calcistica, Rutelli insiste su un punto: bisogna introdurre il mandato a termine per il governatore; e se questo non sara’ fatto subito, sara’ fatto nella prossima legislatura, quando il centro sinistra conta di essere maggioranza. La questione del mandato sara’ sollevata subito, come conferma per i Ds Pierluigi Bersani, annunciando la presentazione di emendamenti al disegno di legge sul risparmio che va in discussione al Senato. Pur se questi emendamenti sembrano destinati alla bocciatura, (ne e’ certo il relatore Maurizio Eufemi, dell’Udc), i Ds reclamano comunque, con il il segretario, Piero Fassino, ”una radicale svolta nelle modalita’ che regolano la vigilanza sul sistema bancario”, e sono convinti che cio’ passi attraverso il mandato a termine del governatore, l’attribuzione all’ antitrust della vigilanza sulla concorrenza bancaria, e il rafforzamento dei poteri ispettivi della Consob. Se nell’opposizione prevalgono le critiche a Fazio (il verde Pecoraro Scanio parla di ”vicenda inquietante”, e Pino Sgobio, del Pdci, evoca le dimissioni di cui altri esponenti del centro sinistra evitano di parlare), qualche giudizio perplesso emerge anche nella Cdl. Come quello di Marco Follini. Il segretario dell’Udc avverte infatti che una cosa e’ ”l’autonomia” della Banca d’Italia che va difesa, e altra ”l’autoreferenzialita”’. Ma da questa vicenda nasce anche un altro fronte polemico: il fatto che le intercettazioni con le conversazioni di Fazio siano diventate di dominio pubblico, e’ motivo di critica da parte di esponenti sia di maggioranza che di opposizione. Cosi’ il segretario del Prc Fausto Bertinotti, che pure ribadisce una serie di critiche alle scelte del governatore (ad esempio, nella vicenda Bnl), esprime forti perplessita’ sulla divulgazione delle telefonate, definendo ”una malattia del sistema” le intercettazioni, e dicendo che il nodo della Banca d’Italia va sciolto in Parlamento e non con ”azioni corsare”. Anche il presidente dello Sdi Enrico Boselli vede nella diffusione delle intercettazioni il pericolo di alimentare ”processi in piazza” contro Fazio. Il problema delle intercettazioni e’ sollevato anche da esponenti di Forza Italia: il coordinatore Sandro Bondi vede in questa storia ”troppi veleni e troppe cose non chiare”; mentre il suo vice Fabrizio Cicchitto e’ esplicito nel criticare la magistratura ”interventista”, la cui azione, assieme alla divulgazione delle intercettazioni, decide l’esito della lotta per il controllo dell’Antonveneta. Cosa che Cicchitto contrappone alle ”protezioni politiche” che l’Unipol avrebbe avuto nella vicenda Bnl.