MF Arriva la norma Unipol

MF Arriva la norma Unipol

3-giugno-2005 MF Arriva la norma Unipol – Secondo i relatori relatori del ddl, le imprese assicuratrici potranno crescere oltre il 15% nelle banche.

Tra le altre novità il congelamento al 30% del diritto di voto per le fondazioni che possiedono quote di banche eccedenti quella soglia. Deciderà Bankitalia sull’emissione dei valori mobiliari Non c’è dubbio che qualche maligno lo battezzerà emendamento Unipol, ma di certo non servirà soltanto nel caso della possibile crescita dell’impresa assicuratrice in Montepaschi di Siena. L’iniziativa, peraltro, risponde anche a una precisa indicazione del governatore Antonio Fazio all’assemblea della Banca d’Italia. I relatori al ddl risparmio al Senato, Maurizio Eufemi (Udc) e Giuseppe Semeraro (An), stanno lavorando a una modifica al Tuf (Testo unico della finanza) per permettere alle imprese assicuratrici di crescere oltre il limite attualmente previsto del 15%. Ci vorrà comunque l’autorizzazione della Banca d’Italia (a tal proposito verrà adeguata la disciplina dell’articolo 19 del Testo unico bancario sulle autorizzazioni preventive). Non solo. Sempre nella direzione di una maggiore contendibilità delle banche (e anche in questo caso il pensiero potrebbe andare a Montepaschi) i senatori vicini a Fazio, attraverso un emendamento di uno dei due relatori (Eufemi), hanno chiesto che a partire dal 1° gennaio 2006 le fondazioni di origine bancaria che posseggono partecipazioni negli istituti di credito (eccezion fatta per le piccole) non possano più esercitare il diritto di voto in assemblea per le azioni eccedenti il 30% del capitale. Un’ipotesi di sterilizzazione del voto destinata sicuramente a far discutere. Per il resto, su 380 emendamenti depositati ieri in commissione al Senato, quelli dei relatori ammontano a 50. Dieci sono relativi al drafting, ossia a correzioni formali del testo, in relazione a leggi e regolamenti. Un’altra decina di proposte di modifica servirà ad armonizzare le norme con le ultime direttive Ue in tema di società di revisione, come per esempio sulla durata dell’incarico che non potrà essere inferiore a sei anni (l’Ue propone sette), rinnovabile comunque una volta sola. Ma sono molte le questioni che torneranno ancora in discussione. 

A partire dalle competenze in materia di emissione di valori mobiliari. Il testo licenziato dalla Camera attribuiva la funzione alla Consob, i relatori intendono far restare le cose così come sono, ossia mantenere la vigilanza e i poteri autorizzatori in capo alla Banca d’Italia. Come previsto, si affronteranno anche i temi del conflitto banche-imprese, delle stock option (che dovranno essere approvate dall’assemblea dei soci), delle società off shore (verrà fatta una distinzione fra paradisi fiscali in base al grado di collaborazione con le autorità internazionali) e la ridefinizione delle competenze di Isvap, a cui sarà concessa la competenza sui prodotti vita, e Covip cui verrà attribuita la competenza sui fondi pensione. 

Confermata anche l’iniziativa per costituire le sezioni specializzate in reati finanziari nei tribunali e la distinzione in Consob tra il ruolo esercitato nella fase istruttoria e quella sanzionatoria. A proposito di sanzioni, i relatori Eufemi e Semeraro hanno chiesto di appesantire le norme approvate a Montecitorio. Per false comunicazioni sociali (articoli 2621 e 2622 del codice civile) si rischieranno da uno a tre anni nella prima fattispecie (la camera aveva previsto un arresto fino a due anni), mentre nel caso di false comunicazioni relative a società ´che fanno appello al pubblico risparmio’ la pena prevista sarà da uno a cinque anni (Montecitorio invece aveva fissato una forbice tra sei mesi e tre anni). Infine, i relatori hanno riscritto le regole anche per i depositi dimenticati nelle banche, introducendo l’obbligo per i depositanti di comunicare alla banca le generalità degli eredi beneficiari. (riproduzione riservata)

MF – Denaro & Politica Numero 108, pag. 2 del 2/6/2005

Eufemi (Udc), Risparmio: possibile ok riforma entro anno 

“Ci sono le condizioni perche’ il Parlamento approvi la riforma del risparmio entro la fine dell’anno. Abbiamo sciolto tutti i nodi piu’ spinosi, quindi il testo dovrebbe ottenere il consenso necessario per l’approvazione” prima della prossima sessione di bilancio.

E’ quanto sostiene Maurizio Eufemi (Udc) interpellato in merito al ddl per la riforma del risparmio sul quale ha presentato due emendamenti. Il primo prevede la possibilita’ per le imprese di assicurazione di superare il limite del 15% nel capitale di una banca e l’altro la sterilizzazione del diritto di voto delle Fondazioni, azioniste di banche, al 30%.

In merito al primo emendamento, Eufemi precisa che “non si tratta di una norma proposta perche’ abbia un effetto sulle attuali partite del risiko bancario”, Bnl e B.Antonveneta. “I tempi parlamentari – spiega Eufemi – sono diversi da quelli in corso” nello scenario bancario italiano. 

L’emendamento concernente la possibilita’ per le assicurazioni di aumentare oltre il 15% la propria presenza nel capitale delle banche, ha spiegato Eufemi, accoglie le istanze espresse all’assemblea annuale dal Governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, “ma deve essere letto in un’ottica di lungo periodo”.

La proposta – ha proseguito il senatore – nasce dalla “necessita’ di pensare a porre le basi perche’ le banche abbiano assetti azionari piu’ stabili” e non solo soci intenzionati a fare attivita’ speculative “o investimenti di breve”.

La riforma del risparmio e’ ferma all’esame delle Commissioni Industria e Finanze del Senato, mentre la discussione e il voto sugli emendamenti inizieranno subito dopo il referendum del 12 giugno. Il provvedimento dovrebbe arrivare nell’Aula di Palazzo Madama nei primi giorni di luglio.

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