Intervento in Commissione Finanza e Tesoro su Decreto euro
Seduta (antimeridiana) Presidenza del Presidente PEDRIZZI
Intervengono i sottosegretari di Stato per l’economia e le finanze Armosino e Tanzi.
La seduta inizia alle ore 8,45.
IN SEDE REFERENTE (786) Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 25 settembre 2001, n. 350, recante disposizioni urgenti in vista dell’introduzione dell’euro, approvato dalla Camera dei deputati (Seguito dell’esame e rinvio)
………..A giudizio del senatore EUFEMI il decreto-legge predispone la disciplina necessaria sia per conseguire le consistenti stime di gettito previste dal Governo, sia per realizzare, dopo numerosi fallimenti, un’effettiva privatizzazione del patrimonio immobiliare pubblico: d’altro canto, il fallimento può essere ascritto anche alla volontà del passato legislatore di tener conto degli interessi delle società immobiliari, sostanzialmente penalizzate da un’efficace dismissione del patrimonio immobiliare pubblico. Il decreto-legge, invece, concilia l’interesse generale di reperire risorse pubbliche aggiuntive, e l’interesse particolare dei singoli conduttori, ai quali si concede la facoltà di accesso alla proprietà, ovvero, in determinate condizioni di reddito, di proseguire il contratto di locazione a canoni compatibili con le condizioni reddituali. In particolare, egli osserva che la disciplina recata dal provvedimento fa giustizia di una serie di situazioni poco trasparenti nelle quali operavano sedicenti cooperative edilizie che, nel corso degli anni, agivano sostanzialmente in danno dei conduttori.
Sempre in tema di trasparenza, egli apprezza particolarmente le modalità di determinazione del prezzo di vendita. Inoltre, non ritiene fondati i timori circa le conseguenze sociali del provvedimento di dismissione degli immobili pubblici. In tale contesto positivo, egli sollecita una puntualizzazione circa il regime fiscale delle compravendite degli immobili pubblici, ritenendo applicabile a tale negozio il regime agevolativo previsto per l’acquisto della prima casa. Un particolare aspetto riguarda poi le procedure di vendita già avviate, e la validità della manifestazione di volontà di acquisto, in considerazione del termine del 31 ottobre 2001 posto dal decreto-legge: a tal proposito, occorrerebbe una specifica rassicurazione da parte del rappresentante del Governo rispetto alle aspettative dei conduttori interessati all’acquisto.